Ti trovi spesso a fare i conti con il mancato raggiungimento dei tuoi obiettivi e non sai spiegarti perché? Ti senti spesso inefficace?
Ti faccio alcune domande: ti sei mai chiesto come definisci i tuoi obiettivi? Hai mai pensato a quali caratteristiche possiedono? Sono obiettivi il cui raggiungimento dipende solo dalle tue azioni oppure anche da quelle degli altri? I tuoi obiettivi sono coerenti con i tuoi valori?
Il fallimento di un obiettivo è anche conseguenza di COME lo definiamo. Definire obiettivi secondo criteri specifici ed accurati aumenta enormemente le probabilità di successo.
Se vuoi migliorare il tuo modo di definire e perseguire i tuoi obiettivi, se senti di voler aumentare la tua efficacia nel raggiungerli utilizzando un metodo efficace e concreto…beh allora il Coaching fa per te!
La storia di Enrico (*) ti darà qualche spunto di riflessione.
“Davide, non sono un padre efficace!!!"
Questa frase ha risuonato spesso nello studio durante le mie sessioni di Coaching con Enrico, padre di Flavia, ventenne.
Flavia fin dai primi anni scolastici dimostrò un’intelligenza superiore alla media, talmente superiore da essere in grado di affrontare temi di livello universitario addirittura in età preadolescenziale. La mente di Flavia era così sviluppata che gli argomenti trattati a scuola divennero ben presto noiosi e la sua capacità di attenzione rispetto ai temi scolastici era prossima allo zero poiché troppo "semplici".
La sete di sapere di Flavia cresceva ad un ritmo così veloce che il percorso scolastico non era in grado di supportarla. Flavia cominciò a fare domande a cui persino suo padre Enrico, seppur laureatosi due volte, faceva fatica a rispondere. Le sue domande divennero sempre più incalzanti e complesse e trovare delle risposte era diventata per Enrico una sfida frustrante. L’enorme intelligenza di Flavia era accompagnata anche da alcuni “effetti indesiderati”: disattenzione, iperattività, frenesia, irrequietezza.
A seguito di alcuni test, Flavia fu diagnosticata come soggetto ADHD (Attention deficit hyperactivity disorder) che significa essere intellettivamente un “plus-dotato”.
Ecco quindi spiegata la ragione per cui Flavia era da un lato capace di parlare di DNA e fisica quantistica fin dall'età preadolescenziale e dall'altro era totalmente annoiata dal programma scolastico. Una bella gatta da pelare per insegnanti, psicologi e genitori.
La frustrazione di Enrico come padre cominciò a manifestarsi quando, dopo diversi percorsi focalizzati a contenere l’esuberanza mentale ed fisica di Flavia, fu chiaro che ogni tentativo di modificare il suo comportamento era destinato a fallire ancor prima di cominciare.
Enrico cominciò a maturare l’idea di aver fallito il suo obiettivo di essere un buon padre.
Ma che obiettivo si era fissato Daniele? Dove aveva concentrato il suo focus?
Quando chiesi a Enrico cosa l’aveva spinto a chiedere delle sessioni di Coaching, rispose: “mi piacerebbe capire se c’è qualche tecnica pratica che posso applicare per “contenere” l'esuberanza di Flavia e gestire, se non modificare, i suoi comportamenti”.
Contenere Flavia, una ragazza “plus-dotata” dall'infinita intelligenza e capacità di elaborare dati, informazioni, analisi ad un ritmo fuori dal comune era ovviamente un obiettivo già miseramente fallito diverse volte ed anche questa volta avrebbe avuto lo stesso esito.
Perché?
Poniamoci questa domanda: quanto Enrico avrebbe potuto realisticamente modificare i comportamenti di suo figlio senza la sua volontà? Quanto questo obiettivo era sotto il totale controllo di Enrico? Dipendeva solamente dalle azioni di Enrico?
Le risposte sono di facile intuizione, Flavia non avrebbe cambiato i suoi comportamenti derivanti dalla sua condizione di “plus-dotata”. E così anche questa volta il tentativo di Enrico sarebbe miseramente fallito, ancor prima di cominciare.
Ma è qui che il Coaching come metodo d'incremento della consapevolezza ed autonomia finalizzato al raggiungimento di obiettivi sfidanti ha esercitato tutta la sua efficacia.
Il principio cardine per ottenere i risultati desiderati è definire obiettivi di cui abbiamo il totale controllo e che dipendono al 100% SOLO dalle nostre azioni.
Attraverso le sessioni di Coaching è emerso il disagio di Enrico rispetto a sentirsi un padre non adeguato ed inefficace. Inoltre, il comportamento “esuberante” di Flavia creava a Enrico un forte senso di impotenza. Tutto ciò aveva inciso sulla loro relazione padre-figlia, diventata sempre più conflittuale. Non solo, Enrico aveva ormai interiorizzato l’idea non solo di non essere un padre efficace ed osservava le strabilianti performance intellettive di Flavia come un segno di “anormalità”.
Attraverso le sessioni di Coaching Enrico ha cominciato a prendere consapevolezza che il suo focus avrebbe dovuto spostarsi da Flavia a sé stesso. Che il suo obiettivo di migliorare la sua relazione con Flavia sarebbe stato raggiunto solo attraverso sue azioni concrete.
A questo punto alcune domande chiave hanno cominciato ad emergere: che cosa posso fare per migliorare la mia relazione con Flavia? Cosa posso fare per migliorare la mia efficacia come padre? Cosa posso fare per capire se sono un padre efficace?
Non appena il focus di Enrico si è spostato dall'idea “modificare i comportamenti di Flavia” a come e cosa lui potesse fare autonomamente per migliorare la relazione padre-figlia, il quadro prospettico è cambiato drasticamente e con esso i suoi obiettivi.
Per prima cosa Enrico ha affrontato il proprio auto-giudizio rispetto al suo ruolo di padre e, per rispondere alla domanda “sono un padre efficace?”, ha fissato un obiettivo che fosse nel suo totale controllo: annotare su un quaderno tutti gli episodi in cui avrebbe osservato di essere stato efficace con Flavia nel fornirgli input, spunti di riflessione, pareri, etc.
E fu così che il quaderno si riempì di innumerevoli episodi, molti dei quali vissuti in passato, in cui Enrico osservò che aveva fatto un ottimo lavoro con sua figlia! Gli aveva trasmesso la passione per il sapere, la curiosità verso il mondo, la capacità di ricercare, il coraggio di affrontare sfide, etc. Enrico chiamò questo quaderno “Crescere insieme”.
Inutile dire – ma lo diciamo! – che questo immediatamente ebbe un effetto rilassante sulla sua relazione con Flavia.
Enrico cominciò ad osservare la sua efficacia di padre quotidianamente in azione al servizio del potenziale di sua figlia. E scoprì che, in fondo, c’erano moltissimi punti di contatto tra loro due.
Da lì il passo fu breve. Enrico individuò tre obiettivi focalizzati a migliorare la relazione con Flavia ma con una importante caratteristica: dovevano essere sotto il suo totale controllo e non dipendere da Flavia:
1) regalare a Marco una visita al CERN di Ginevra per condividere la loro comune passione per la Fisica
2) schedulare un viaggio con Flavia a Berlino, da sempre metà desiderata da entrambi
3) pianificare lezioni comuni di subacquea per condividere la loro comune passione per questo sport.
La condizione di ADHD di Flavia non è cambiata, ovviamente. Tuttavia attraverso il Coaching Enrico ha sviluppato consapevolezza circa la sua reale (e non percepita!) efficacia di padre ed ha sviluppato autonomia nel perseguimento degli obiettivi. E questo ha comportato un netto miglioramento della sua relazione con Flavia.
APPROFONDIMENTO
Fissare obiettivi richiede tecnica e conoscenza di quali sono i fattori chiave che ne aumentano le probabilità di raggiungimento.
Essere consapevoli di cosa possiamo ottenere in totale autonomia rispetto a ciò che invece dipende anche dalle azioni/scelte altrui ci permette di misurare la nostra efficacia.
Se raggiungere un obiettivo dipende anche da fattori a noi esterni, dobbiamo saperlo onde evitare pericolosi circoli viziosi in cui un obiettivo mancato per cause esterne si trasformi in un pericoloso senso di inefficacia che, se duraturo nel tempo, può minare la nostra autostima.
Se un obiettivo è in linea con i nostri valori allora sarà molto più agevole raggiungerlo o quanto meno avere la motivazione di perseguirlo. Viceversa, un obiettivo dissonante con i nostri valori sarà solo fonte di frustrazione e disagio.
Attraverso il Coaching puoi imparare COME definire gli obiettivi, in modo coerente con i tuoi valori ed aumenti la possibilità di raggiungerli.
Spero che questa lettura ti sia d’aiuto e ti auguro di intraprendere il tuo percorso di Coaching.
Ti aspetto!
DAVIDE GUGLIELMINOTTI
“Sono in grado di controllare solo ciò di cui sono consapevole. Ciò di cui non lo sono, controlla me. La consapevolezza mi dà forza.” Cit. John Whitmore
(*) I contenuti della storia sono tratti direttamente da mie sessioni di Coaching con clienti reali il cui nome è stato modificato in un nome di fantasia per rispetto di riservatezza e Privacy
Comentarios